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  • Immagine del redattoreYlenia Ferrara

L'alessitimia

Cos’è l’alessitimia?


L’alessitimia viene spesso definita come analfabetismo emotivo, cioè l'opposto dell'intelligenza emotiva. L’etimologia della parola alessitimia è greca e deriva da a «mancanza», lexis «parola» e thymos «emozione», dunque mancanza di parole per esprimere il proprio stato emotivo.

Il termine alessitimia indica la difficoltà ad accedere al proprio mondo emotivo e identificare le emozioni negli altri e in sé stessi. L’alessitimia per la psicologia non è di per sé una patologia (l’alessitimia non è presente nel DSM-5) ma rappresenta un modo di essere che può essere connesso a diversi disagi psicofisici.


L’alessitimia è un costrutto che ha origine negli anni Cinquanta.

In quest’epoca veniva utilizzato per descrivere i pazienti affetti da condizioni cliniche definite psicosomatiche partendo dall’idea che tali persone esprimessero la propria sofferenza emotiva attraverso la sofferenza fisica.

Attualmente, l’alessitimia viene riconosciuta come un costrutto transnosografico, cioè associato a uno spettro di condizioni cliniche che riguardano il concetto più ampio di disregolazione emotiva.

Non si configura, quindi, come fattore di rischio specifico di una determinata patologia ma come un deficit della regolazione affettiva. Con questo concetto si fa riferimento alla capacità di regolare i propri stati interni, tollerare le emozioni negative compensandole con quelle positive senza ricorrere a stimoli esterni (persone, luoghi o oggetti familiari), o azioni comportamentali disfunzionali (mangiare, assumere sostanze, atti autolesionistici).


Con alessitimia si intende un costrutto caratterizzato da:

  1. marcata difficoltà di identificare e descrivere le proprie emozioni;

  2. incapacità a differenziare tra emozioni e le sensazioni corporee a esse associate;

  3. uno stile cognitivo caratterizzato da concretezza, con riduzione della sfera immaginativa.


Anaffettività o alessimitia?


È utile fare una distinzione tra due problemi che spesso possono essere assimilati l’uno all’altro. Capita frequentemente di confondere, in maniera impropria, una persona anaffettiva con una alessitimica, o viceversa. In realtà, la prima fa fatica a provare emozioni, mentre la seconda le prova, ma non riesce a riconoscerle e a esprimerle in modo adeguato e consapevole: in quest’ultimo caso, vi è proprio un deficit di vocabolario emotivo.



Caratteristiche psicologiche dell’alessitimia


È possibile individuare le alterazioni di natura psicologica che solitamente avvengono in un soggetto alessitimico:


1. Alterazioni della sfera cognitiva

Lo stile cognitivo dell’alessitimico è caratterizzato dalla presenza del pensiero concreto, pratico, orientato verso l’esterno piuttosto che introspettivo.

Il dialogo è privo di intensità emotiva, mancano i riferimenti a vissuti interiori, desideri, paure e sentimenti.

I soggetti alessitimici tendono a descrivere gli eventi ricchi di particolari, tuttavia, la comunicazione risulta “piatta”, carente di fantasia e immaginazione.


2. Alterazioni della sfera affettiva

Le persone con alessitimia mostrano difficoltà nel valutare e interpretare le emozioni, nel riconoscere cosa c’è alla base del loro sentire emotivo e nel discriminare tra stati emotivi e sensazioni corporee.

L’attenzione selettiva sugli aspetti fisiologici potrebbe sfociare nella somatizzazione o in situazioni patologiche finalizzate al “sentire fisico”, come l’ipocondria.


3. Alterata interazione con l’ambiente

Nonostante godano di un buon adattamento sociale, i soggetti alessitimici potrebbero sviluppare difficoltà in ambito relazionale.

L’incapacità di riconoscere determinate emozioni potrebbe rendere frustrante sia il rapporto di coppia che la relazione con gli altri. Molto spesso, infatti, gli alessitimici oscillano tra comportamenti amorevoli e distacchi improvvisi e immotivati.

Inoltre, l’assenza di uno scambio emotivo e la mancanza di una comunicazione efficace potrebbe portare a continui litigi con il partner il quale potrebbe convincersi della mancanza di interesse per i propri stati d’animo.

Vi è inoltre una forte correlazione tra alessitimia e sessualità, come mostra una ricerca che ha indagato la consapevolezza interocettiva, ovvero la consapevolezza delle proprie manifestazioni corporee.

I risultati della ricerca mostrano che nelle persone con un alto grado di alessitimia si presentano più facilmente disturbi sessuali come difficoltà di erezione o problemi di eccitazione.

Anche riguardo alessitimia e amore sono state condotte delle ricerche, come quella svolta da un team di ricercatori dell’Università del Missouri-Columbia, in cui è emerso che “una maggiore alessitimia era associata a una maggiore solitudine, che prediceva una minore comunicazione intima, che era correlata a una minore qualità coniugale.”


4. Alterazioni dell’espressività corporea

La rigidità posturale e la mancanza di movimenti espressivi del volto, tipica dei soggetti alessitimici, creano una barriera che rende difficile farsi conoscere dall’altro.

Una maschera che impedisce di essere visti, riconosciuti e di entrare in contatto con la parte più profonda e più intima di se stessi.

Attorno alle sue emozioni è come se ci fosse una cupola di vetro che impedisce di poterle definire, di dare un ordine, un nome e di poterle vivere.


Conseguenze dell’alessitimia


Una conseguenza della limitata capacità di esprimere le proprie emozioni tipica dell’alessitimia è la tendenza a soffermarsi sui correlati somatici legati all’attivazione emotiva. Questi vengono amplificati e interpretati erroneamente come sintomi di una malattia fisica, attivando preoccupazioni ipocondriache.

Per fare un esempio, pensiamo a quando ci sentiamo arrabbiati, è possibile che sentiamo il collo o il viso avvampare, arrossire, aumenta il nostro battito cardiaco; se non riconosciamo la nostra emozione di rabbia potremmo pensare di stare avendo un attacco cardiaco perchè non possiamo collegare questi sintomi fisici all'emozione che stiamo provando.

Inoltre, come conseguenza di una scarsa regolazione emotiva, i soggetti alessitimici mostrano un’accentuata reattività del sistema nervoso autonomo, favorendo lo sviluppo di sintomi fisici di somatizzazione.


Questo articolo vuole essere informativo e non uno strumento di autodiagnosi, se ti senti in difficoltà su qualche aspetto non esitare a contattarmi, rifletteremo insieme su quale potrebbe essere la strada più adatta a te.


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