4 Marzo: Giornata mondiale dell’obesità
- Ylenia Ferrara
- 4 mar 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Il 4 marzo 2024 si celebra la Giornata Mondiale dell'Obesità, un momento cruciale per riflettere sull'impatto di questa condizione sulla nostra salute fisica e mentale.
Secondo uno studio Istat riferito all’anno 2021 la popolazione con più di 18 anni in eccesso di peso è pari al 46,2% (34,2% in sovrappeso, 12,0% obeso), mentre il 50,9% è in condizione di normopeso e il 2,9% è sottopeso.
Per l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’obesità possiede tutti i requisiti per essere considerata una vera e propria patologia che incide sulla morbilità e la mortalità della popolazione; rappresenta infatti uno dei principali problemi della salute pubblica a livello mondiale ed è fattore di rischio determinante per l’insorgenza delle maggiori patologie croniche (tumori, malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2) e di malattie respiratorie croniche.
Come per altre condizioni mediche, l’obesità è un disturbo complesso di natura multifattoriale che nasce da una combinazione tra predisposizione genetica ed esposizione a fattori ambientali. La risposta biologica e comportamentale all’interazione tra genetica e ambiente è variabile da soggetto a soggetto ed è fortemente condizionata anche da fattori neuropsichici ed eventi di vita. La predisposizione genetica può rappresentare solo un elemento di maggiore vulnerabilità a situazioni di squilibrio energetico, conseguenti ad abitudini alimentari, stile di vita, stress e altri fattori ambientali.
Ci si concentra spesso sugli aspetti fisici e medici dell'obesità, ma non dovremmo trascurare l'importante ruolo che la psicologia gioca in questa battaglia.
L'obesità non è solo una questione di cattive abitudini alimentari o mancanza di esercizio fisico. Al centro di questa sfida complessa c'è spesso una relazione intricata tra la mente e il corpo. Molti fattori psicologici possono influenzare il nostro peso e la nostra capacità di gestirlo.
Uno dei fattori chiave è l'aspetto emotivo legato all'alimentazione. Molte persone si rivolgono al cibo per comfort o per gestire lo stress e le emozioni spiacevoli. Questo comportamento può portare a un circolo vizioso in cui l'eccesso di cibo diventa una via di fuga temporanea dai problemi, ma alla lunga porta a un aumento di peso e a sentimenti di colpa e vergogna.
Inoltre, l'obesità può essere associata a bassa autostima e depressione. Le persone che lottano con il loro peso spesso sperimentano discriminazione sociale e stereotipi negativi, il che può danneggiare ulteriormente la loro salute mentale e il loro benessere emotivo.
Affrontare l'obesità richiede quindi non solo cambiamenti nell'alimentazione e nell'attività fisica, ma anche un approccio compassionevole e consapevole nei confronti della propria salute mentale. È importante lavorare sulla consapevolezza emotiva e sull'autostima, imparando a gestire lo stress e le emozioni senza ricorrere al cibo.
La terapia cognitivo-comportamentale è una delle modalità di trattamento più efficaci per affrontare l'obesità. Questa forma di terapia aiuta le persone a identificare e cambiare i modelli di pensiero e comportamento che contribuiscono al loro peso e adottare abitudini più sane.
Inoltre, il sostegno sociale è fondamentale. Trovare una rete di supporto composta da amici, familiari o gruppi di sostegno può fare la differenza nel percorso verso una vita più sana e equilibrata.
In occasione della Giornata Mondiale dell'Obesità, è importante ricordare che affrontare questa sfida richiede un approccio olistico che tenga conto sia della salute fisica che di quella mentale. Combattere l'obesità significa non solo fare cambiamenti nell'alimentazione e nell'attività fisica, ma anche lavorare sulla nostra relazione con il cibo, con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
Questo articolo vuole essere informativo e non uno strumento di autodiagnosi, se ti senti in difficoltà su qualche aspetto non esitare a contattarmi, rifletteremo insieme su quale potrebbe essere la strada più adatta a te.
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