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  • Immagine del redattoreYlenia Ferrara

15 Marzo: Giornata Nazionale contro i Disturbi del Comportamento Alimentare

Aggiornamento: 15 mar 2023

La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, così è denominata la giornata dedicata alla sensibilizzazione e alla lotta contro i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), è stata promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione “Mi Nutro di Vita” (Pieve Ligure – GE). L’iniziativa parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni per bulimia (in lista d’attesa per ricovero in una struttura dedicata) e ricorre il 15 marzo, proprio nel giorno della sua scomparsa.

Questa Giornata offre speranza a coloro che stanno ancora lottando e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare: Anoressia, Bulimia, Binge Eating, Obesità, EDNOS, e tante e nuove forme ancora…

In tutta Italia, in occasione di questa Giornata, vengono organizzati eventi di vario genere: convegni, presentazioni di libri, banchetti informativi, colorazioni lilla di fontane/monumenti, etc.


Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare?


I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile, ma non solo.

I comportamenti tipici di una persona che soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare sono: digiuno, restrizione dell’alimentazione, crisi bulimiche (l’ingestione una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo, ovvero non riuscire a controllare cosa e quanto si mangia), vomito autoindotto, assunzione impropria di lassativi e/o diuretici al fine di contrastare l’aumento ponderale, intensa attività fisica finalizzata alla perdita di peso. Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti, ma ciò non vuol dire necessariamente che esse soffrano di un disturbo alimentare, ci sono infatti dei criteri ben precisi che definiscono cosa si intende per “disturbo del comportamento alimentare”.


Quali sono i disturbi del comportamento alimentare?


I Disturbi del Comportamento Alimentare secondo il DSM- 5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentale) sono:

  • Anoressia Nervosa: restrizione nell’assunzione di calorie, peso corporeo significativamente basso, l’intensa paura di ingrassare, alterazione della rappresentazione mentale del proprio corpo, la quale porta ad una costante sensazione di essere sovrappeso.

  • Bulimia Nervosa: abbuffate (l’ingestione di una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili, caratterizzato dalla sensazione di perdere il controllo durante l’abbuffata) e inappropriate condotte compensatorie (vomito autoindotto; abuso di farmaci digiuno o attività fisica eccessiva).

  • Disturbo da Alimentazione Incontrollata (o Binge Eating Disorder; BED), caratterizzato dalla presenza di crisi abbuffate senza il ricorso a comportamenti di compenso (es. allenamento fisico intenso) e/o di eliminazione per il controllo del peso;

  • Pica: ingestione di sostanze non commestibili;

  • Disturbo da ruminazione: ripetuto rigurgito di cibo, successivamente rimasticato, ringoiato o sputato.

  • Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo: persistente incapacità di soddisfare le appropriate necessità nutrizionali e/o energetiche.


Quali conseguenze portano?


Soffrire di un disturbo alimentare sconvolge la vita di una persona; sembra che tutto ruoti attorno al cibo e alla paura di ingrassare. Cose che prima sembravano banali ora diventano difficili se non impossibili e motivo di forte ansia, come andare in pizzeria o al ristorante con gli amici o partecipare ad un compleanno o ad un matrimonio. Spesso i pensieri sul cibo assillano la persona anche quando non è a tavola, ad esempio a scuola o sul lavoro terminare un compito diventa difficilissimo perché sembra che ci sia posto solo per i pensieri su cosa si “debba” mangiare, sulla paura di ingrassare o di avere un’abbuffata.


Che incidenza hanno?


Negli ultimi anni i disturbi del comportamento alimentare sono nettamente aumentati in particolare nel mondo occidentale, dove l’ideale di magrezza e di linea perfetta è sempre più diffuso (in zone del mondo dove c’è malnutrizione essere grassi è considerata una prova di salute e benessere sociali). Colpiscono ogni strato sociale, con una forte prevalenza nel sesso femminile, circa il 90% delle persone affette da questi disturbi è di sesso femminile.

Pur essendo presenti in tutte le età, questi disturbi hanno un picco in adolescenza: ne soffrono 10 adolescenti su 100, soprattutto donne. La fascia più colpita è quella tra i 15 e i 25 anni. Negli ultimi anni si stanno verificando contemporaneamente un abbassamento dell’età di esordio (8-9 anni) e un incremento nelle donne adulte, soprattutto over 40. È tuttavia difficile che il disturbo alimentare abbia un esordio in età adulta, più spesso si tratta di disturbi silenti, che emergono a seguito di un evento scatenante, come un lutto, una separazione, una gravidanza o la menopausa.

Solo una piccola percentuale di persone che soffre di un disturbo alimentare chiede aiuto. Accade di frequente che chi si trovi attorno riesca a cogliere alcuni segnali che aiutino la persona ad identificare che si tratti di un problema da approfondire.

I vari approfondimenti sui singoli disturbi alimentari verranno pubblicati sul blog.


Questo articolo vuole essere informativo e non uno strumento di autodiagnosi, se ti senti in difficoltà su qualche aspetto non esitare a contattarmi, rifletteremo insieme su quale potrebbe essere la strada più adatta a te.


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