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  • Immagine del redattoreYlenia Ferrara

Le disfunzioni sessuali

La risposta sessuale del nostro corpo segue un ciclo che abbiamo approfondito nel post Il ciclo della risposta sessuale che ti consiglio di leggere prima di proseguire con questo articolo.

Sappiamo quindi che le fasi della risposta sessuale sono: desiderio, eccitazione, orgasmo, risoluzione. Quando qualcosa non va in una di queste fasi, si prova disagio o dolore allora si potrebbe essere di fronte ad un disfunzione sessuale.

Il Manuale diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM) descrive queste disfunzioni; le vedremo una alla volta seguendo le fasi del ciclo della risposta sessuale.


Disturbi del desiderio

  • Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile: la diagnosi si applica quando una donna manifesta assenza di interesse per l’attività sessuale (sia desiderio attivo che desiderio passivo) oppure incapacità di raggiungere o mantenere l’eccitazione. I fattori che possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo possono essere psicologici, personali, interpersonali oppure biologici. Numerosi studi evidenziano una stretta correlazione tra desiderio sessuale e fattori come immagine personale, umore e ansia che si può trasformare in sensazioni di inadeguatezza fisica, paura di non essere desiderabile, paura di non essere in grado di raggiungere l’orgasmo. Per quanto riguarda le cause biologiche principalmente di parla di depressione e squilibri ormonali (in particolare gli ormoni coinvolti sono estrogeni, androgeni e progesterone). È fisiologico un calo del desiderio in gravidanza e nel puerperio per l’elevata presenza di prolattina mentre si è visto che quasi la metà delle donne che entrano in menopausa manifestino questo disagio che sembra però essere legato, oltre che ad un cambiamento ormonale, ad un profondo cambiamento intrapsichico.

  • Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile: la diagnosi si applica quando un uomo manifesta una diminuzione del desiderio e dell’attività sessuale e insufficienza o assenza di pensieri e fantasie sessuali. I fattori che possono contribuire a causare questo disturbo possono essere relazionali (della coppia), intrapsichici (tensioni familiari o lavorative) o organici (del corpo). La presenza di una psicopatologia e l’utilizzo di farmaci psicotropi costituiscono la seconda grande causa organica, in particolare la depressione e i farmaci antidepressivi.

Disturbi dell'eccitazione

  • Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile (di cui abbiamo appena parlato).

  • Disturbo erettile: la diagnosi si applica quando non si è in grado di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente, questo può accadere fin dall’inizio di un incontro sessuale oppure manifestarsi nel corso di esso. Il sintomo può essere espressione di una patologia organica (diabete, ipertensione, ipogonadismo ecc.), di una patologia intrapsichica (ansia, depressione, ecc.) o di un problema relazionale. I fattori di rischio del disturbo erettile di possono distinguere in modificabili (fumo, obesità, sedentarietà) e non modificabili (età, diabete mellito, cardiopatia ischemica, patologie neurologiche).

Disturbi dell'orgasmo

  • Eiaculazione precoce: eiaculazione che avviene prima o entro 1 minuto dalla penetrazione o comunque prima che l’individuo lo desideri. Può essere generalizzata (si manifesta in ogni contesto) o situazionale (relativa ad un determinato partner o contesto). I fattori che contribuiscono all’insorgenza di questo sintomo possono essere psicologici (ansia da prestazione, apprendimento di adattamento, paura per gravidanze o malattie sessualmente trasmissibili, senso di colpa legato a cultura o religione) o biologici (alterati meccanismi ormonali, alterazioni riflessogene, alterazioni vascolari o neurologiche).

  • Eiaculazione ritardata: marcato ritardo, infrequenza o assenza di eiaculazione. I fattori che possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo possono essere psicologici (ipercontrollo, ridotta eccitazione, traumi, paura per gravidanze, eccessiva esposizione alla pornografia ecc.) o organici (cause neurogene, infettive, endocrine o farmacologiche).

  • Disturbo dell’orgasmo femminile: difficoltà nel raggiungere l’orgasmo e/o marcata riduzione dell’intensità delle sensazioni orgasmiche. I fattori che possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo sono psicologici (depressione, ansia, inibizioni educative, mancanza di intimità emotiva), relazionali (esperienze di coppia pregresse e attuali) e biologici (alterazioni della funzione tiroidea, diabete mellito, patologie vascolari, patologie neurologiche come sclerosi multipla, fattori di rischio come fumo, aterosclerosi e ipertensione).


Nel DSM è poi presente il Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione che si applica quando una donna manifesta dolore o disagio, tensione muscolare del pavimento pelvico, oppure paura e ansia relative al dolore in occasione dei rapporti sessuali. Sotto questa classificazione rientrano il vaginismo e la dispareunia.

Nel vaginismo il dolore fisico è originato da vere e proprie contratture muscolari: sono i muscoli del pavimento pelvico che, anche solo per l’ansia anticipatoria della penetrazione, reagiscono prima del coito contraendosi involontariamente, non permettendo l’ingresso in vagina, con un riflesso incontrollato e totalmente svincolato dalla presenza o assenza di desiderio ed eccitazione da parte della donna, la quale può continuare a provare piacere per pratiche sessuali di tipo diverso dal coito vaginale.

La dispareunia è un persistente o ricorrente dolore genitale durante i tentativi di penetrazione o durante la penetrazione.

Spesso tuttavia vaginismo e dispareunia sono associati a riduzione della libido se non addirittura ad anorgasmia (incapacità di raggiungere l’orgasmo), perché il timore del dolore porta progressivamente a evitare situazioni di eccitazione sessuale. Il vaginismo in alcuni casi è presente anche al di fuori dei rapporti sessuali: talvolta può inibire l’inserimento nell’orifizio vulvo-vaginale di tamponi interni o l’esplorazione manuale di routine nelle visite ginecologiche.

Questo articolo vuole essere informativo e non uno strumento di autodiagnosi, se ti senti in difficoltà su qualche aspetto non esitare a contattarmi, rifletteremo insieme su quale potrebbe essere la strada più adatta a te.


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